sabato 30 luglio 2016

CIMA CAREGA (29/06/16)



CIMA CAREGA (29/06/16)
Regione: Trentino Alto Adige, Trento
Gruppo: Alpi Orientali - Alpi Prealpi Venete - Gruppo Piccole Dolomiti
Elevazione: 2259m slm
Tipologia: Conquista della cresta e ritorno
Itinerario: Dal Refugio Revolto di Giazza si percorre la carrozzabile 109 da dietro il rifugio per poi intersecare e prendere il 108b fino in vetta e ritorno scendendo per g12 fino a Scalorbi e poi fino al Revolto attraverso la carrozzabile sterrata 109 .
Percorso: Sentiero segnato 
Percorrenza: circa 7h totali (compresa 1h di pausa)
Dislivello: 816m (tot.1332)
Difficoltà: EE
Libro di vetta: no
Croce di vetta: si
Flora e fauna intravisti degni di nota:  nulla
Densità escursionistica: densità medio/alto. 
Punti d'appoggio: Rif.Fraccaroli, Rif. Scalorbi, Rif. Passo Pertica.
Note: fattibile tutto l'anno, vista la forte affluenza di persone tener conto del limitato parcheggio di Revolto sulla strada tiene al massimo 20 mezzi.

Arrivo a Giazza intorno alle ore 9:00 e risalgo fino alla fine della strada in direzione rif. Revolto dove trovo una sbarra e poco piu in su delle auto posteggiate lungo l'ultimo tratto di strada. La parecchia affluenza mi da un po noia ma approfitto di tre vecchi "lupi da montagna" per seguire la prima traccia di sentiero. 

Supero la sbarra e il Revolto, scalinata in legno e un paio di ripide scorciatoie mi portano al limitrofo rif.Passo Pertica dove noto alcuni escursionisti impegnati in una ferrata verticalissima; proseguo per la carrozzabile e intravedo Scalorbi sul crocevia che collega le varie vette del Carega, dopo venti minuti trovo il segnavia del 108b che mi porta sulla cima attraverso il vallone della teleferica, attraverso anche qui ripidi sentieri boscosi per poi trasferirmi in un ambiente lunare sotto i cavi teleferici; da li parte l'ascesa alla cima che mi porta al Rifugio Fraccaroli dove rimedio una birra media e consumo il pranzo con gli occhi puntati su cima Levante; il Fraccaroli si sta riempendo di turisti nordici e quindi inizio a salire la vicina vetta per la foto di rito sulla croce; inncima assieme a me un altro escursionista solitario che si mangia un panino e una coppia che recita il rosario; la discesa e piuttosto complessa visti i tanti sassi cedevoli che caratterizzano il cocuzzolo di Cima Carega. Arrivato al Fraccaroli scelgo la direzione per Bocchetta Mosca, intanto la bassa pressione inizia ad offuscare la cima, dopo svariati tornanti, di cui uno con una curiosa sfinge (o grifone) in pietra arrivo alla Bocchetta; proseguo il G12 scendendo fino a Scalorbi e arrivato al rifugio mi pappo una non eccezionale torta di mele. Indeciso se andare a capanna Sinel e poi a Levante, mi rendo conto che le gambe sono troppo provate dal 108b e dalle cime del Baldo di 5 giorni prima, quindi riprendo il 109 che in due ore mi riporta al Revolto per riprendere l'auto.

Cima Carega gode di ottimi paesaggi ma per i miei gusti singolari oltre ad essere troppo trafficata, la cima ha un aspetto semi-marziano e anche i due rifugi battuti non mi sono parsi il massimo dell'ospitalità.

Nessun commento:

Posta un commento