domenica 16 giugno 2019

CIMA MONTE TESORO (25/04/2019)

CIMA MONTE TESORO (25/04/2019)
Regione:Veneto, Verona
Gruppo:Prealpi Venete, Altopiano della Lessinia 
Elevazione: 914m slm
Tipologia:Giro ad anello con conquista della cima.
Itinerario: Da loc. Croce dello Schioppio fino all cima attraverso sentiero e poi per strada militare al punto di partenza.
Percorso:Traccia non segnata, strada militare
Percorrenza:circa 2h
Dislivello:300 circa
Difficoltà:EE
Libro di vetta: No
Croce di vetta: No
Flora e fauna intravisti degni di nota: nulla
Densità escursionistica:Nulla
Punti d'appoggio:nessuno
Note: Giro breve che porta su una montagnola lessina poco conosciuta.

Parcheggiamo nei pressi di una cava, alla seconda salita a sinistra dopo la località Croce dello Schioppo, vicino al noto ponte di Veja. Da li parte un sentiero non segnato che porta nelle vicinanze del forte Tesoro, straordinaria struttura che stazione sulla sommità dell’omonimo monte. La traccia in prossimità della cima è sempre piu divorata dalla vegetazione e si combatte spesso com rovine spini fino ad arrivare alla recinzione del forte, dove vi è il divieto di accesso. Un buco nella recinzione permette di risalire un pendio boscoso delimitato da due recinzioni che sale verso la sommità. Arrivati al forte si nota ancora una recinzione che chiude l’accesso ma, nei pressi di una torre di vedetta vi è un altro foro nella rete che finalmente ci permette di accedere all’enorme struttura. Tempo di una foto e scendiamo per la strada asfaltata di accesso al forte, chiusa al pubblico ma facilmente aggirabile nei pressi del
cancello d’ingresso.

CIMA CAPI (20/04/2019)

CIMA CAPI (20/04/2019)
Regione:Trentino Alto Adige, Trento
Gruppo:Prealpi Lombardi, Alpi di Ledro 
Elevazione: 907m slm
Tipologia:Giro ad anello con conquista della cima
Itinerario: Da Biacesa per sent.470 e poi ferrata Susatte alle cima, rientro proseguendo per la ferrata e poi 460 fino a Biacesa.
Percorso:Sentiero segnato
Percorrenza:circa 4h totali con soste
Dislivello:500m circa
Difficoltà:EEA
Libro di vetta: Si
Croce di vetta: Si 
Flora e fauna intravisti degni di nota: Nulla
Densità escursionistica:Altissima
Punti d'appoggio:Bivacco Arcioni e bar a Biacesa
Note: Ferrata interessante per principianti senza vertigini e giro panoramico sull’alto Garda. 

Parto con Gerry e Taty con relativa calma (Taty ha lavorato fino alle 4:00) da Verona e arriviamo a Biacesa, poco dopo Riva del Garda alle 9:30, sempre con tranquillità parcheggiamo in paese visto il numeroso afflusso di escursionisti che si stava portando verso le cime vicine. Il sent.470 è ben segnato, poco ripido e con stupendi scorci sul lago. Alla base del sent. attrezzato, dopo poco piu di un’ora dalla partenza, notiamo decine decine di persone accalcarsi sulla nostra via che a vederla sembra irraggiungibile. In realtà la ferrata fino alla cima è molto soft anche se ha qualche punto con discreta esposizione; unico problema sono le continue soste sotto un’irreale sole d’aprile a quasi 30 gradi. Giunti in cima dopo una breve pausa iniziamo la discesa. Mi raccomando, rimante imbragati che fino al bivacco Arcioni il sentiero rimane attrezzato alcuni punti possono mettere in difficoltà il neofita sia per esposizione che per tecnica. Dal bivacco in 50 minuti siamo a Biacesa per la meritata birra.

CIMA MANOS, INGORELLO, CARZEN E VESTA (21/03/2019)

CIMA MANOS, INGORELLO, CARZEN E VESTA (21/03/2019)
Regione:Lombardia, Brescia
Gruppo:Prealpi Lombarde, gruppo Tombea Manos 
Elevazione: 1516m slm (Manos)
Tipologia:Giro ad anello con conquista delle cime
Itinerario: Da loc. Coccaveglie per sent.473, Strade forestali e tracce di sentiero
Percorso:Sentiero segnato, Traccia segnata e traccia non sempre segnata
Percorrenza:circa 4h
Dislivello:950m
Difficoltà:EE
Libro di vetta: Si (solo su Carzen)
Croce di vetta: Si (Manos e Carzen croce, Ingorello con palo e Vesta con cippo di confine)
Flora e fauna intravisti degni di nota: Nulla
Densità escursionistica:Nessuno
Punti d'appoggio:Rifugio Cavallino
Note: Giro In aree dimenticate delle Prealpi lombarde interessante più dal punto di vista storico che alpinistico. Si tratta di cime brulle e sentieri attraverso fattorie, fienili e malghe. Sulle cime la vista spazia dal lago di Idro alle vette dell’Adamello tra cui il Cornone di Blumone e il Carre Alto.

Parto con relativa calma alle 10.00 dalla località Coccaveglie, Case sparse nelle vicinanze del più noto Treviso bresciano. Si segue subito la strada forestale che a tornanti si snoda verso quello che poi diventerà il sentiero che conduce in circa 40 minuti alla croce di vetta del monte Manos senza troppe difficoltà. Dalla cima si scende per cresta su esile traccia nuovamente su strada forestale e da lì in circa 20 minuti si arriva alla cima del monte Ingorello. Per salire a questa poco interessante sommità non esiste un vero sentiero, dalla forestale è intuibile la salita superata la recinzione dell’abitazione privata che occupa la maggior parte delle pendici di questo monte. Ci sono numerose tracce ma nulla di segnato, sulla vetta si trova un palo in ferro di colore verde e poco più sopra un ometto. Scendo per la stessa via e mi dirigo nuovamente verso l’evidente Monte Carzen seguendo sempre la forestale fino alle pendici del monte stesso. Da li il sentiero finisce ed inizia una sempre più esile traccia militare che con una po’ di fatica porta alla croce di vetta con relativo libro nascosto sotto i massi che la sorreggono. Tempo di pranzare e per debole traccia inizio a scendere per cresta con alcuni passaggi di primo grado su terreno brullo per arrivare al passo di Vesta per poi risalire nuovamente La ripida dorsale che porta alla sommità del Monte Vesta. Sulla cima si trova un interessante cippo di confine austriaco. Scendo per la stessa via e prendo ad anello il sentiero 473 che in circa un’ora abbondante mi riporta alla località di partenza.