venerdì 28 aprile 2017

CIMA POSTEMON E CIMA VIGNOLA (21/03/2017)


CIMA POSTEMON E CIMA VIGNOLA (21/03/2017)
Regione: Trentino Alto Adige, Trento
Gruppo: Prealpi Lombarde, monte Baldo
Elevazione: 1607m slm (Vignola)
Tipologia: Conquista della Cima e ritorno
Itinerario: da San Valentino via 686 e poi 687, Cima Postemon, Bocca D'Ardole, Cima Vignola, Bocca d' Ardole, San Valentino.
Percorso: Sentiero segnato, traccia segnata parzialmente (ascesa al Vignola), traccia assente (Postemon)
Percorrenza: 4h
Dislivello: 418m
Difficoltà: E
Libro di vetta: no (ambo le cime) 
Croce di vetta: si (ambo le cime)
Flora e fauna intravisti degni di nota:   Tre falchi
Densità escursionistica: nessuno
Punti d'appoggio: Nessuno
Note: Facile escursione principalmente su piano o poca salita immersi nel Sentiero della Pace di Brentonico a toccare due cime semi sconosciute. 

È giusta una premessa, se avete letto la mia recensione sul Corno della Paura, ricorderete che ero rimasto attratto da questa punta in mezzo alla Valdadige; ripassandoci altre volte notavo che la "becca" che mi aveva attratto non fu il Corno, ma una cima limitrofa, quindi riguardando le mie mappe in gps come posizione poteva essere solo il Postemon, anche se mi sembrava troppo ad ovest.
Inizio ad informarmi sul web, nessuna recensione e poche informazioni su questa modesta cima, poi, altre analisi sul gps mi fanno scoprire che la "becca" e uno sperono boscoso del Corno della Paura e il Postemon come pareva, rimane piu verso il monte Baldo. Nessun sentiero o traccia porta al Postemon, quindi opto per il sentiero della Pace di Brentonico, un anello che ci viaggia poco sotto partendo da San Valentino e che tocca il Corno della Paura (affrontato in una faticosissima salita da Avio a fine scorso anno) e Cima Vignola, estremo nord del massiccio del Baldo, con una leggera deviazione vicino a Polsa (nota ai ciclisti), intersecandosi con i sentieri 686 e 687.
Unico punto di accesso reale per il Postemon  è la dismessa seggiovia "Rosa del Sole" che parte dal paesino di San Giacomo.
Dopo aver lavorato il mattino, tento la via col primo giorno di primavera nonostante il meteo uggioso, complice anche il tramonto ormai arrivato alle 18:30. Parcheggio l'auto alla scuola sciistica Monte Baldo di San Valentino, di fronte all'oasi ecologica e a un minuto dalla chiesa. Imbocco subito una forestale asfaltata con divieto di transito che è l'inizio del 686 e del Sentiero della Pace, dopo circa mezzora tra neve in scioglimento e nebbia mi trovo alle falde del Postemon, trovo un buon aggancio in salita nel boschetto che precede la cima e inizio a salire seguendo la via piu intuitiva nel bosco ovviamente qui il percorso passa da E a EE; in meno di dieci minuti scorgo le protezioni della seggiovia e con mia sorpresa, la trovo funzionante nonostante la poca neve, sorpresa subito rientrata in quanto erano presenti due manutentori in motoslitta che la stavano collaudando, poco dopo la stazione è presente sulla sommità un edificio abbandonato (forse un rifugio o ristoro per chi sciava in quella pista) e una povera croce di vetta.
Scendo sempre ad intuito ed imbocco l'aggancio della salita, proseguo sulla forestale, a tratti sterrata fino all'incrocio con la traccia che porta al Corno della Paura, risparmio energie e minuti di luce preziosi saltando la gia toccata cima e seguo ancora il gia percorso 686 fino alla bocca d'Ardole seguendo la via che mesi fa avevo percorso per raggiungere l'anticima del Corno dove è presente la croce, via che ora è il 687. Il sentiero seppur strapiombante sulla Val d'Adige non è mai pericoloso essendo largo e ben tracciato. Seguendolo noto che sopra di me ce un altra traccia che porta al Vignola, la prendo per evitare malanni in quanto il 687 inizia ad avere blocchi di neve che spiombano a valle. Per tutto il percorso sono presenti baraccamenti, cippi e segni della grande guerra. Arrivo al bivio tra 687 e il SdP direzione Polsa, che imbocco e dopo 20 minuti mi porta al monumento ai caduti che anticipa la via al Vignola. Seguo la traccia segnata a tratti per bolli rossi molto vecchi, qui il sentiero ridiventa EE ma mai difficile, con una salita ad anello attraverso un piccolo boschetto e seguo ancora l'intuibile traccia, ad un certo punto si svincola a sinistra (presente su roccia scritta "Vignola" quasi completamente cancellata), ancora qualche passo impegnativo e in 5 minuti buoni arrivo al primo cippo in cima, il secondo e infine alla croce di vetta. Tempo per due foto e inizio il percorso a ritroso con qualche deviazione dovuta alla neve; in meno di due ore arrivo al parcheggio del villaggio fantasma di San Valentino.

lunedì 17 aprile 2017

CIMA STIVO (16/03/2017)


CIMA STIVO (16/03/2017)
Regione: Trentino Alto Adige, Trento
Gruppo: Prealpi Bresciane, Bondone/Stivo
Elevazione: 2054m slm
Tipologia: percorso ad anello con conquista della cima
Itinerario: da Santa Barbara di Arco (Tn), loc.Sant'Antonio, 608b, 608, Cima Stivo, direttissima in dorsale est, 608b, Sant'Antonio, Santa Barbara.
Percorso: Sentiero segnato, traccia
Percorrenza: 5h senza soste
Dislivello: 850m
Difficoltà: E
Libro di vetta: si (firmato)
Croce di vetta: si
Flora e fauna intravisti degni di nota:  Nulla
Densità escursionistica: una ventina di escursionisti
Punti d'appoggio: Rifugio Marchetti (chiuso)
Note: Bella ascensione invernale per tenere le gambe in forma, il sentiero è sempre ben tracciato (segnato non lo so a causa della neve), la direttissima sulla dorsale sud con la neve è una faticaccia ma poi la posizione della montagna e la relativa vista dalla vetta ripagano della sudata. 

Parto non troppo di buon ora da casa, ho ancora le gambe stanche da una fiera di quattro giorni avvenuta tre giorni prima ma il meteo è troppo favorevole per potermi permettere di rimanere a letto. Superato l'abitato di Arco (Tn) inizio a salire e raggiungo il parcheggio del paesetto di Santa Barbara, lascio lì la macchina in quanto vedo alcuni escursionisti che stanno parcheggiando e noto i cartelli bianchi e rossi della Sat in direzione Stivo, volendo si puo fare un paio di tornanti in più si riesce a parcheggiare in località Sant'Antonio ed evitare un paio di chilometri di camminata su strada asfaltata immersa nel bosco.
Superato Sant'Antonio imbocco a sinistra il sentiero che parte molto leggero e in alcuni tornanti mi porta alla località le Prese dove è presente un capitello è una panchina, da li seguendo sempre il sentiero che diventa da 608b a 608 si costeggia la dorsale sud del Monte Stivo e alla vista dell'omonima malga si inizia a risalire in forte pendenza la dorsale stessa. Dopo la faticosa salita si svolta a sinistra e in circa 15 minuti si arriva al bellissimo rifugio Marchetti, al momento della relazione chiuso per cessata attività. Da lì parte la traccia che in 10 minuti porta alla vetta. In cima oltre alla croce è presente anche un punto panoramico con indicazioni sulle maggiori cime circostanti; il cielo è blu e la vista è spaziale, tempo per pranzare e firmare il libro di vetta per poi iniziare a scendere, sulla cresta all'estremo est noto una piccola madonnina e la raggiungo in circa 15 minuti; risalgo in altri 15 e ritorno giù al rifugio dove sono presenti alcuni escursionisti che si stanno godendo il sole; inizia la discesa e anziché riprendere il 608 proseguo dritto in direzione est e seguo una traccia spiovente su prato (povere ginocchia) che mi porta alla panchina di Le Prese, in una 40ina di minuti arrivo poi al parcheggio.