sabato 14 marzo 2020

CIMA PALON DI BONDONE (14/02/20)

CIMA PALON DI BONDONE (14/02/20)
Regione: Trentino, Trento
Gruppo: Alpi Occidentali, Gruppo Bondone/Stivo 
Elevazione: 2098m slm
Tipologia: Conquista della cima con rientro ad anello
Itinerario: Superato Viote si prosegue in direzione Vason svoltando a destra e per circa 800 m si prosegue sulla strada principale finché sulla destra non si trova un parcheggio su sterrato da dove parte una forestale che va verso sud. Si parcheggia e si inizia a percorrere la forestale orientandosi con il GPS fino all’altezza del nostro vallone ovest.(circa 15min). Dalì si risale nel bosco a zig-zag su neve ghiacciata e trovando a volte tracce di sci-alpinisti in discesa e; finito il bosco parte il vallone e lo si segue fino ad arrivare alle antenne sulla cima. Rientro dalla via normale ovvero il “sentiero dei mughi”.
Percorso: Forestale, poi traccia non segnata all’andata sul vallone e sentiero segnato al rientro
Percorrenza: circa 3,5h totali
Dislivello: 850m circa
Difficoltà: EEA G II
Libro di vetta: No
Croce di vetta: No 
Flora e fauna intravisti degni di nota: nulla
Densità escursionistica: Forestale con qualche escursionista, vallone completamente vuoto e rientro tra sciatori esci alpinisti in quantità.
Punti dappoggio: Rifugio Viote, Rifugio Al Sole, varie baite a Vason
Note: cima cima di per sé semplicissima in quanto raggiungibile con la comoda seggiovia, la via normale piuttosto faticosa ma si raggiunge in 50 minuti la cima con sentiero segnato partendo da Vason; il nostro itinerario, quasi mai battuto, invece porta su un semplice vallone che ritengo un ottimo propedeutico per chi inizia a praticare ghiaccio, ovviamente sempre accompagnato da un esperto..

Avevo notato questa montagna già sulle cartine quando mi sono messo in testa di allargare il mio curriculum portando a termine il completamento di tutte le Prealpi bresciane in invernale dopo il massiccio del baldo.. La sua forma piramidale è molto attrattiva ma purtroppo è il cavallo di battaglia dello sci da discesa della spettacolare zona del Bondone e quindi completamente stuprata da impianti di risalita e piste di discesa.
Salendo per La Rosta qualche settimana prima avevo notato questo splendido canalone e mi ero ripromesso di farlo insieme al mio ormai fidato compagno Gerry. anziche salirlo per la normale. Un piccolo infortunio di Gerardo e i fine settimana in mezzo concomitanti con i nostri giorni di riposo, che volevo evitare proprio per la folla di sciatori che invade la zona in questo periodo dell’anno, decidiamo di salire per la felicità delle nostreconsorti il giorno di San Valentino. Non trovando relazioni in merito decidi di partire piuttosto presto, ma non prestissimo, contando che comunque il vallone non ha una lunga estensione. La giornata è spettacolare e se pur venerdì non troviamo particolari difficoltà se non un po’ di ghiaccio arrivando al parcheggio che con le gomme a quattro stagioni non è il massimo. Lasciata la macchina parcheggiata all’inizio della forestale indossiamo subito i ramponi e ci avviamo controllando sul GPS l’altezza esatta dove attaccare il bosco per poi sbucare nel nostro canalone. Dopo 15 minuti iniziamo a salire nel bosco notando qualche scarpone da discesa verosimilmente di qualche scialpinista sceso qualche giorno prima. La pendenza che varia tra i 45 e i 55° si fa sentire ma con le giuste pausa riusciamo a sbucare sulla nostra via dopo 20 minuti di salita nel bosco. Estraiamo la piccozza(noi avevamo una tecnica a testa ma basta anche la classica) e iniziamo a risalire sempre a zig-zag il vallone con solo un po’ di vento che muove la fresca caduta durante la notte dandoci qualche piccolo brivido. poco prima dell’arrivo alla cima c’è una leggera impennata ma nulla di impossibile finché arriviamo alle norme antenna che sovrasta la vita. Dalì ci sono sono reti rosse di delimitazione per evitare che qualche mai capitato sciatore voli giù da dove noi siamo saliti. Siamo costretti quindi a muoverci in piolet traction per qualche metro sopra un bellissimo vajo esposto a sudest Per poi toglierci i ramponi e scavalcare la ringhiera che delimita il terrazzo del piccolo rifugio posto sulla cima.
controlliamo il cardiofrequenzimetro e vediamo che abbiamo superato le 2000 cal, quindi oltre alla birra ci dedichiamo anche una bella fetta di torta al rifugio Al Sole Dove tra gli occhi sbarrati e curiosi degli sciatori che osservano le nostre attrezzature, ci godiamo dalle vetrate una spettacolare vista sul Brenta, sull’Adamello, sulle piccole Dolomiti e sull’amato Baldo. Scendiamo sono completamente innevato e poco tracciato sentiero dei muri, che sarebbe la via normale per salire alla cima senza utilizzare gli impianti di risalita. Il sentiero in alcuni punti è piuttosto spiovente a causa degli accumuli ma grazie ai ramponi superiamo con facilità ogni ostacolo. Il sentiero prosegue seguendo e fiancheggiando le piste da sci e qualche sci-alpinisti in salita ci batte per bene la traccia.
Dopo una quarantina di minuti arriviamo al piccolo abitato di Vason Dove tra baite, scuole di sci e centinaia e centinaia di sciatori lo fanno sembrare una piccola Cortina.
Altra birra, visto il sole e la sete e poi via verso il parcheggio che raggiungiamo in un’altra mezz’ora seguendo un sentiero pedonale che fiancheggia la strada provinciale che da Vason porta a Viote.

CIMA LA ROSTA (25/01/20)

CIMA LA ROSTA (25/01/20)
Regione: Trentino, Trento
Gruppo: Alpi Occidentali, Gruppo Bondone/Stivo 
Elevazione: 1837m slm
Tipologia: Conquista della cima and back
Itinerario: Dal rifugio Viote si segue la traccia che porta al passo della Rocca Vaione, poi per sent.Strengiador e traccia alla cima.
Percorso: Traccia e sentiero segnata
Percorrenza: circa 2,5h totali
Dislivello: 450m
Difficoltà: EE I
Libro di vetta: No
Croce di vetta: No 
Flora e fauna intravisti degni di nota: nulla
Densità escursionistica: Alla cima un solo escursionista, molti sciatori in zona
Punti dappoggio: Rifugio Viote
Note: cima semplice e molto battuta, in inverno diventa piu divertente (ramponcini obbligatori).

L’idea era di raggiungere anche il Palon ma poi il troppo tempo speso sulla Rosta (l’ambiente innevato chiede piu tempo del previsto) e una linea scoperta mentre salivo all’unica cima di oggi, mi ha fatto optare x godermi in tranquillità una sola vetta senza sfacchinare, visto che nel pomeriggio dovevo essere a casa per impegni personali.
Parto dalla vuota (poi strariperà di sciatori) Capanna Viote alle 08:30 e  indosso subito i rampi (in realta basterebbero le catenelle) e salgo un po per traccia e un po per pendii (con la lingua per terra) fino al passo della Rocca Vaiona e poi su per traccia. Sulla cima dal palo di vetta una vista spaziale su Brente e Adamello e dall’altro versante svetta solitario il Palon con il suo orribile antennazzo. Discesa in  40 minuti per pendii nevosi.