lunedì 5 ottobre 2020

CIMA ALTA E PALON DI CIMA ALTA (11/09/20)

 CIMA ALTA E PALON DI CIMA ALTA (11/09/20)

Regione: Trentino, Trento

Gruppo: Alpi Orientali, Gruppo Bondone/Stivo 

Elevazione: 1915m slm

Tipologia: Conquista della cima and back

Itinerario: da loc.Selve si raggiunge la contrada Scaletta fino allo Spiaz del Fien, da li poi 623 e 617 fino alla vetta, con rientro dalla stessa via.

Percorso: Forestale, poi sentiero non sempre segnato ma visibile.

Percorrenza: circa 3,5h totali

Dislivello: 900m circa

Difficoltà: E

Libro di vetta: No

Croce di vetta: No 

Flora e fauna intravisti degni di nota: nulla

Densità escursionistica: 5 escursionisti

Punti dappoggio: fuori sentiero il rifugio Marchetti ad un’ora dalla bassa madonnina.

Note: Cime della zona, sconosciute ai piu ma indispensabile per il completamento delle prealpi gardesane.


Parto non di buon’ora da Selve cercando il punto migliore per parcheggiare. Lascio l’auto nei pressi di un’area attrezzata con un monumento ai caduti a pochi minuti da Selve e risalgo i tornanti della forestale (percorribile col 4x4 fino alla contrada) e da li raggiungo i 1300m dello Spiaz del Fien per poi intraprendere il sent. 623, la parte piu faticosa (soprattutto se fatta nelle ore piu calde) fino alla cresta della bassa maddonina. Da li a destra si prende il poco segnato 617 fino ai 1913m di cima Alta (antecima  del palon in realtà) in circa 40 min e poi con un altro quarto d’ora di cresta i 1915m del Palon di Cima Alta (conosciuta come la vera Cima Alta) dove vi è un palo di legno e poco sotto un capitello. Rientro per la stessa via.


lunedì 3 agosto 2020

TESTA GRIGIA E BREITHORN OCCIDENTALE (02/08/20)

TESTA GRIGIA E BREITHORN OCCIDENTALE  (02/08/20)
Regione: Valle d’Aosta, Aosta
Gruppo: Alpi Occidentali, Gruppo Rosa
Elevazione: 4165m slm
Tipologia: Conquista delle cime con rientro dalla stessa via
Itinerario: Da Cervinia per impiantu alla Testa Grigia e poi per traccia su ghiaccio al Breithorn W.
Percorso: Traccia su ghiacciaio
Percorrenza: circa 4h totali senza soste
Dislivello: 710m circa
Difficoltà: A
Libro di vetta: No
Croce di vetta: No 
Flora e fauna intravisti degni di nota: nulla
Densità escursionistica: parecchie cordate sulla via.
Punti dappoggio: Rifugio Guide del Cervino
Note: la Testa Grigia è raggiungibile con impianti anzichè 1500m di traccia su sentiero, morena poi e ghiacciaio infine, il Breithorn una bella passeggiata su ghiacciaio da non sottovalutare per quota e crepacci.

Partiamo alle 07:15 dalla funivia del Cervino Paradise con mezzora di ritardo tecnico dell’impianto. Giunti alla cima della Testa Grigia dopo mezzora buona ci attende Lucio delle Guide Del Cervino che un po per il ritardo e un po per i temporali previsti nel pomeriggio, ci mette una fretta immane. Partiamo come razzi risalendo la pista da sci e la velocità, unita alla buona pendenza e la cordata da sei non da tregua. Io, causa anche un rampone messo male (che mi costerà un tallone scarnato) sto in iperventilazione dopo nemmeno 15 minuti di salita. Tengo duro fino all’incrocio col Piccolo Cervino, che avrei voluto fare ma complice il ritardo e comunque la discreta bastionata rocciosa che lo caratterizza, era infattibile. Pausa di due minuti e si riparte e inizia ad intravedersi la nostra seconda ed ultima meta.
Il ghiacciaio ha qualche crepaccio sul pianoro ma solo due occupano la traccia e Lucio ce li fa saltare senza pensieri. Unico tratto forse un po impegnativo è la crestina che anticipa la cima, molto esposta ma mai critica. La vista sul Rosa intero e sul Cervino dalla nuda cima è spaziale, Bianco e Gran Paradiso sono coperti ma il primo quattromila è comunque stupefacente. Pochi minuti in vetta, bella affollata e si rientra dalla stessa via fino al Rifugio Guide del Cervino dove pranziamo. Rientro a Cervinia tramite impianti e salutiamo la Val d’Aosta. 


sabato 14 marzo 2020

CIMA PALON DI BONDONE (14/02/20)

CIMA PALON DI BONDONE (14/02/20)
Regione: Trentino, Trento
Gruppo: Alpi Occidentali, Gruppo Bondone/Stivo 
Elevazione: 2098m slm
Tipologia: Conquista della cima con rientro ad anello
Itinerario: Superato Viote si prosegue in direzione Vason svoltando a destra e per circa 800 m si prosegue sulla strada principale finché sulla destra non si trova un parcheggio su sterrato da dove parte una forestale che va verso sud. Si parcheggia e si inizia a percorrere la forestale orientandosi con il GPS fino all’altezza del nostro vallone ovest.(circa 15min). Dalì si risale nel bosco a zig-zag su neve ghiacciata e trovando a volte tracce di sci-alpinisti in discesa e; finito il bosco parte il vallone e lo si segue fino ad arrivare alle antenne sulla cima. Rientro dalla via normale ovvero il “sentiero dei mughi”.
Percorso: Forestale, poi traccia non segnata all’andata sul vallone e sentiero segnato al rientro
Percorrenza: circa 3,5h totali
Dislivello: 850m circa
Difficoltà: EEA G II
Libro di vetta: No
Croce di vetta: No 
Flora e fauna intravisti degni di nota: nulla
Densità escursionistica: Forestale con qualche escursionista, vallone completamente vuoto e rientro tra sciatori esci alpinisti in quantità.
Punti dappoggio: Rifugio Viote, Rifugio Al Sole, varie baite a Vason
Note: cima cima di per sé semplicissima in quanto raggiungibile con la comoda seggiovia, la via normale piuttosto faticosa ma si raggiunge in 50 minuti la cima con sentiero segnato partendo da Vason; il nostro itinerario, quasi mai battuto, invece porta su un semplice vallone che ritengo un ottimo propedeutico per chi inizia a praticare ghiaccio, ovviamente sempre accompagnato da un esperto..

Avevo notato questa montagna già sulle cartine quando mi sono messo in testa di allargare il mio curriculum portando a termine il completamento di tutte le Prealpi bresciane in invernale dopo il massiccio del baldo.. La sua forma piramidale è molto attrattiva ma purtroppo è il cavallo di battaglia dello sci da discesa della spettacolare zona del Bondone e quindi completamente stuprata da impianti di risalita e piste di discesa.
Salendo per La Rosta qualche settimana prima avevo notato questo splendido canalone e mi ero ripromesso di farlo insieme al mio ormai fidato compagno Gerry. anziche salirlo per la normale. Un piccolo infortunio di Gerardo e i fine settimana in mezzo concomitanti con i nostri giorni di riposo, che volevo evitare proprio per la folla di sciatori che invade la zona in questo periodo dell’anno, decidiamo di salire per la felicità delle nostreconsorti il giorno di San Valentino. Non trovando relazioni in merito decidi di partire piuttosto presto, ma non prestissimo, contando che comunque il vallone non ha una lunga estensione. La giornata è spettacolare e se pur venerdì non troviamo particolari difficoltà se non un po’ di ghiaccio arrivando al parcheggio che con le gomme a quattro stagioni non è il massimo. Lasciata la macchina parcheggiata all’inizio della forestale indossiamo subito i ramponi e ci avviamo controllando sul GPS l’altezza esatta dove attaccare il bosco per poi sbucare nel nostro canalone. Dopo 15 minuti iniziamo a salire nel bosco notando qualche scarpone da discesa verosimilmente di qualche scialpinista sceso qualche giorno prima. La pendenza che varia tra i 45 e i 55° si fa sentire ma con le giuste pausa riusciamo a sbucare sulla nostra via dopo 20 minuti di salita nel bosco. Estraiamo la piccozza(noi avevamo una tecnica a testa ma basta anche la classica) e iniziamo a risalire sempre a zig-zag il vallone con solo un po’ di vento che muove la fresca caduta durante la notte dandoci qualche piccolo brivido. poco prima dell’arrivo alla cima c’è una leggera impennata ma nulla di impossibile finché arriviamo alle norme antenna che sovrasta la vita. Dalì ci sono sono reti rosse di delimitazione per evitare che qualche mai capitato sciatore voli giù da dove noi siamo saliti. Siamo costretti quindi a muoverci in piolet traction per qualche metro sopra un bellissimo vajo esposto a sudest Per poi toglierci i ramponi e scavalcare la ringhiera che delimita il terrazzo del piccolo rifugio posto sulla cima.
controlliamo il cardiofrequenzimetro e vediamo che abbiamo superato le 2000 cal, quindi oltre alla birra ci dedichiamo anche una bella fetta di torta al rifugio Al Sole Dove tra gli occhi sbarrati e curiosi degli sciatori che osservano le nostre attrezzature, ci godiamo dalle vetrate una spettacolare vista sul Brenta, sull’Adamello, sulle piccole Dolomiti e sull’amato Baldo. Scendiamo sono completamente innevato e poco tracciato sentiero dei muri, che sarebbe la via normale per salire alla cima senza utilizzare gli impianti di risalita. Il sentiero in alcuni punti è piuttosto spiovente a causa degli accumuli ma grazie ai ramponi superiamo con facilità ogni ostacolo. Il sentiero prosegue seguendo e fiancheggiando le piste da sci e qualche sci-alpinisti in salita ci batte per bene la traccia.
Dopo una quarantina di minuti arriviamo al piccolo abitato di Vason Dove tra baite, scuole di sci e centinaia e centinaia di sciatori lo fanno sembrare una piccola Cortina.
Altra birra, visto il sole e la sete e poi via verso il parcheggio che raggiungiamo in un’altra mezz’ora seguendo un sentiero pedonale che fiancheggia la strada provinciale che da Vason porta a Viote.

CIMA LA ROSTA (25/01/20)

CIMA LA ROSTA (25/01/20)
Regione: Trentino, Trento
Gruppo: Alpi Occidentali, Gruppo Bondone/Stivo 
Elevazione: 1837m slm
Tipologia: Conquista della cima and back
Itinerario: Dal rifugio Viote si segue la traccia che porta al passo della Rocca Vaione, poi per sent.Strengiador e traccia alla cima.
Percorso: Traccia e sentiero segnata
Percorrenza: circa 2,5h totali
Dislivello: 450m
Difficoltà: EE I
Libro di vetta: No
Croce di vetta: No 
Flora e fauna intravisti degni di nota: nulla
Densità escursionistica: Alla cima un solo escursionista, molti sciatori in zona
Punti dappoggio: Rifugio Viote
Note: cima semplice e molto battuta, in inverno diventa piu divertente (ramponcini obbligatori).

L’idea era di raggiungere anche il Palon ma poi il troppo tempo speso sulla Rosta (l’ambiente innevato chiede piu tempo del previsto) e una linea scoperta mentre salivo all’unica cima di oggi, mi ha fatto optare x godermi in tranquillità una sola vetta senza sfacchinare, visto che nel pomeriggio dovevo essere a casa per impegni personali.
Parto dalla vuota (poi strariperà di sciatori) Capanna Viote alle 08:30 e  indosso subito i rampi (in realta basterebbero le catenelle) e salgo un po per traccia e un po per pendii (con la lingua per terra) fino al passo della Rocca Vaiona e poi su per traccia. Sulla cima dal palo di vetta una vista spaziale su Brente e Adamello e dall’altro versante svetta solitario il Palon con il suo orribile antennazzo. Discesa in  40 minuti per pendii nevosi. 

mercoledì 1 gennaio 2020

CIMA ROSETTA (31/12/2019)

CIMA ROSETTA (31/12/2019)
Regione: Trentino Alto Adige, Trento
Gruppo: Dolomiti, gruppo Pale di San Martino. 
Elevazione: 2742m slm
Tipologia: Conquista della cima and back
Itinerario: Da Rifugio Pedrotti per traccia alla cima.
Percorso: Traccia segnata
Percorrenza: circa 40 min (ambiente innevato)
Dislivello: 300m circa
Difficoltà: E (EE in invernale
Libro di vetta: Si
Croce di vetta: Si 
Flora e fauna intravisti degni di nota: Nulla
Densità escursionistica: 4 escursionisti
Punti d'appoggio: Rifugio Rosetta
Note: Cima molto semplice se si utilizza l’impianto di risalita e si sale diretti. Dal rifugio la salita si allunga e in ambiente invernale sono molto utili i ramponi e picca.

Capodanno al Rosetta e si approfitta per goderci l’ultimo tramonto dell’anno da 2700m. Se si parte da San Martino la salita ha un sapore diverso, in inverno è molto ostica. Da monte della cabinovia si segue la traccia che in venti minuti porta alla cima. Panorama grandioso su Lagorai davanti e su Civetta, Antelao, Cristallo e tre cime. Rientro dalla stessa via.

CIMA PIZZO BADILE CAMUNO (12/09/2019)

CIMA PIZZO BADILE CAMUNO (12/09/2019)
Regione: Lombardia, Brescia
Gruppo: Alpi Occidentali, Gruppo Adamello 
Elevazione: 2435m slm
Tipologia: Conquista della cima and back
Itinerario: Dal rifugio Volano si segue la traccia al Pizzo ben segnata fino all’attacco della ferrata, dove poi si prosegue fino alla cima seguendo il cavo di ferro; rientro per la stessa via.
Percorso: Traccia segnata
Percorrenza: circa 7h totali
Dislivello: 1200m
Difficoltà: EEA A I
Libro di vetta: No
Croce di vetta: Si 
Flora e fauna intravisti degni di nota: Uno scoiattolino nel bosco
Densità escursionistica: Circa 10 persone
Punti dappoggio: Rifugio Volano De Marie
Note: Giro interessante in zone poco battute dell’Adamello; l’avvicinamento è lungo, fatico e non banale, la ferrata, esclusa l’esposizione è piuttosto banale a livello tecnico.

Partiamo in tre del team Onlyadventure (io, Andrew e Gerry) da fin dove si riesce ad arrivare col suv di Gerry e poi ci facciamo 200 ripidissimi metri fino al delizioso rifugio Volano. Cerchiamo il rifugista per un caffe ma un cartello ci dice che è andato a funghi, quindi rimandiamo i piaceri a dopo visto che la cima è lontana e iniziamo il sentiero piuttosto ripido in un bellissimo paesaggio tra ruscelli e prati verdi. Il percorso inizia a farsi insidioso come le relazioni lo descrivono e la spolverata di neve di 5 giorni prima non aiuta sui numerosi passaggi di I su lastroni piuttosto lisci. La parte piu massacrante del sentiero è proprio questa, i tratti attrezzati sono minimali e vecchiotti e il piu delle volte ci si arrangia con ramine radici. Dopo piu di due ore termina il bosco e si arriva in breve ad una situazione piu rocciosa. Un bellissimo bivacco (Della Fasa) ci fa respirare e iniziamo a mettere l’imbrago; siamo sotto la parete e sono celebri le cadute di sassi da sopra. Percorriamo in orizzontale una cengia attrezzata fino all’attacco dove poi per 200m risaliamo l’insenatura che divide la parete est dalla cresta nord.
Termina la via e in cinque minuti raggiungiamo prima l’ex croce, poi la madonnina e infine il punto piu alto dove c’e una piccola croce. Sosta, pranzo e si riscende. Il rientro, soprattutto sui lastroni, è massacrante per le ginocchia. Non manca qualche scivolone ma alla fine arriviamo al rifugio dove festeggiamo con birra, torte e salumi.