giovedì 10 novembre 2016

CIMA MULAZ E SASSO ARDUINI (27/09/16)


CIMA MULAZ E SASSO ARDUINI (27/09/16)
Regione: Veneto, Belluno
Gruppo: Dolomiti - Alpi Dolomitiche - Gruppo Pale di S. Martino
Elevazione: 2906m slm (Mulaz), 2577m slm (Sasso Arduini)
Tipologia: Conquista delle due cime and back
Itinerario: da Passo Rolle (Tn) fino al 701 su rotabile, Passo al Mulaz, Cima Sasso Arduini, Cima Mulaz, Passo al Mulaz, Passo Rolle
Percorso: Sentiero e traccia segnati
Percorrenza: 8h e 20' con 1 ora e 15' tra soste e pause.
Dislivello: 1600m (totale 3200n)
Difficoltà: EEM
Libro di vetta: No in ambo le cime
Croce di vetta: si ambo le cime
Flora e fauna intravisti degni di nota: tantissime marmotte e pettirossi.
Densità escursionistica: quasi nulla (due in solitaria)
Punti d'appoggio: Capanna Cervino, Baita Segantini (chiusa), rifugio al Mulaz (chiuso).
Note: bellissimo percorso nella magica Val Venegia con sopra le Pale quasi come un dipinto. La via è lunga e a tratti impegnativa, ha un paio di sellette vicino alla cima molto esposte e in alcuni casi servono passaggi di I e II grado.

Il maltempo e i giorni che iniziano a ridursi, mescolati alla voglia di un tremila, mi fanno optare per il Mulaz nonostante l'accesso da casa mia sia molto lungo (per i miei canoni), studio quindi l'itinerario che rimane in forse col Ghez fino alla sera prima.
Alle 6:40 parto da casa e arrivo al disabitato Passo Rolle alle 9:30, parcheggio vicino all'inizio del sentiero in presenza della rotabile che porta alla baita Segantini e poi prosegue (chiuso l'accesso) per tutta la Val Venegia; raggiungo prima l'unico punto abitato (ma in fase di chiusura stagionale), ovvero la Capanna Cervino per due chiacchiere, un caffè e la spilla, proseguo verso l'itinerario superando la baita e inizio a perdere parecchia quota davanti alle Pale mentre inizia la verde vallata dove decine di marmotte fischiano ad ogni mio passo; la strada è in leggera discesa e dopo un oretta trova il bivio col sentiero 701 che porta al rif.Mulaz tra tanti segnavia e ometti, supero due ruscelli ed inizio a riprendere quota tra svolte nel verde e successivamente in un faticoso ghiaione che mi porta sotto la teleferica; qui trovo il primo escursionista, una simpatica incarnazione di stambecco autoctono  da poco ottantenne (dimostrava massimo 65 anni) che mi raccontava di "avermi aspettato" un ora su in cima Mulaz, aver suonato la campanella di vetta e poi esser sceso consapevole (mi ha messo un po di tristezza) che sarebbe stato il suo ultimo Mulaz vista l'età e che due giorni prima era in ferrata sulla Vezzana; io l'ho guardato con la lingua a terra dalla salita e gli ho detto:" amico mio, tolgo volentieri una cima a me nella mia vita per farti fare un altro Mulaz a te, ci rivedremo presto su queste montagne"; in poco tempo arrivo al passo del Mulaz dove tira un aria che taglia come un pugnale, sono a 4 ore dal passo, pranzo con sopra di me la Vezzana e il Cimon sporcati neve. Scendo giu verso il bellunese al rifugio in 10 minuti, trovandolo chiuso e vista la croce del Sasso Arduini mi lancio in altri 10 minuti su sentiero percettibile verso la piccola cima che nella fase finale chiede qualche passaggio di I e II per raggiungere la vetta con cippo e croce. Riscendo al rifugio e incrocio un treckrunner, risalgo al passo e prendo la via per cima Mulaz, un paio di ometti e poi dei cerchietti (o frecce) rossi su roccia mi indicano la via, salendo il percorso prende quota su roccia rossa per poi abbandonarla e tornare a dolomia e roccia friabile, un paio di punti esposti e in circa 5,30 pranzo compreso arrivo alla croce di vetta con campanella; mi godo un vent minuti di pausa e foto (telefono che incredibilmente aveva segnale ottimo); riscendo perdendo il sentiero per 10 minuti in mezzo ad una popolazione di simpatiche marmotte; percorso a ritroso e in altre tre ore belle di pedalata veloce arrivo al passo per prendere l'auto a crepuscolo gia terminato.

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