giovedì 11 maggio 2017

CIMA COSTABELLA, VETTA DELLE BUSE, PUNTA PETTORINA, CIMA SASCAGA (31/03/2017)


CIMA COSTABELLA, VETTA DELLE BUSE, CIMA PETTORINA, CIMA SASCAGA (31/03/2017)
Regione: Veneto, Verona
Gruppo: Prealpi Lombarde, Gruppo Baldo
Elevazione: 2208m slm  (Cima Fontanelle)
Tipologia: conquista delle cime and back 
Itinerario: Valfredda via 658, Costabella, Vetta delle Buse, 651, Pettorina, Telegrafo, Sascaga e Valfredda
Percorso: Sentiero segnato, traccia segnata, traccia non segnata.
Percorrenza: circa 8h
Dislivello: 1235m
Difficoltà: E fino a Vetta del buse, EE per il resto, in caso di neve alcuni punti sono EEA
Libro di vetta: no
Croce di vetta: si (solo su Sascaga)
Flora e fauna intravisti degni di nota:  Dozzine di camosci
Densità escursionistica: 9 escursionisti
Punti d'appoggio: Rifugio Fiori del Baldo, Rifugio Chierego, Rifugio Telegrafo.
Note: Impegnativo trekking di circa 25km a/r con notevoli sali e scendi, reso ancora piu difficoltoso dalla presenza di molta neve verso nord.

L'idea era di tentare di completare il Baldo avendo fatto Valdritta e Telegrafo lo scorso anno e Pozzette, Longino e Valfinestra lo scorso mese, certo, obbiettivo impegnativo ma perchè non provarci, la giornata è meteorologicamente ottima, la voglia ce, quindi via. Arrivato a Spiazzi, frazione di Caprino V.se, svolto a sinistra verso il sacrario del Baldo, supero malga Ime e dopo qualche Km  svolto a sinistra verso la Valfredda.
Parcheggio alla fine della strada e parto per il 658, detto anche percorso Ottaviani, da dove vedo gia la prima cresta del Baldo con i rifugi Fiori del Baldo e Chierego. In 40 minuti raggiungo la cresta e volto a destra verso i rifugi (a sinistra ce l'innalzamento naturale del Baldo, chiamate Creste di Naole, ma tuttaltro che cime); in mezzora tocco il primo rifugio (chiuso) e in 15 minuti il secondo, il quale pone la via del 658 a destra ma noi prendiamo la variante a sinistra che porta a Cima Costabella, prima vetta del Baldo da sud. In 25 minuti superando camosci e manti erbosi raggiungo la sommità, determinata da un osservatorio panoramico circolare, scendo dalla cima e subito di fronte inizio la salita mista con la prima neve verso Vetta delle Buse, raggiungo la sommità con ometto attraverso neve consistente e poi scendo da una pericolosa sella innevata per riagganciarmi al 658; indosso quindi i ramponi e inizio la discesa; il sentiero a colpi lascia la traccia ma è perlopiù innevato e tocca affrontare cenge impercettibili con neve non stabilissima. Supero il Coal Santo e la ferrata delle Taccole, passo sotto il Telegrafo e vado dritto verso Punta Pettorina, affronto l'ennesimo salitone che mi porta al palo di sommità. Riparto e notando la croce di vetta di Sascaga, opto per passare da cima Telegrafo (che non conto in quanto gia toccata la scorsa estate) e poi scendere fino all'omonimo rifugio (chiuso) e avviarmi verso la visibile cresta innevata che porta a Sascaga; la difficoltà qui oltre al problema neve arriva ad I e II grado, comunque arrivo alla mia ultima meta dove tocco la sesta cima giornaliera (un record ad oggi); percorso a ritroso fino all'aggancio al 658 che percorro regolarmente fino al Chierego, dove mi gusto una birra col gestore per poi avviarmi verso l'auto posteggiata alla Valfredda.

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