sabato 12 gennaio 2019

CRODA DEL BECCO (18/19/08/2018)

CRODA DEL BECCO (18/19/08/2018)
- Regione: Trentino Alto Adige, Bolzano
- Gruppo: Dolomiti, Dolomiti di Braies. 
- Elevazione: 2810m slm
- Tipologia: Giro ad anello con conquista della cima 
- Itinerario: Dal lago di Braies dal set.19, poi 23, poi alta via n.1 e traccia alla cime e discesa per AV1 fino al lago.
- Percorso: Sentiero segnato, traccia segnata.
- Percorrenza: circa 9h senza soste
- Dislivello: 1800m
- Difficoltà: EEA
- Libro di vetta: Si
- Croce di vetta: Si
- Flora e fauna intravisti degni di nota: Nulla
- Densità escursionistica: Altissima in zona lago, una decina gli alpinisti in vetta.
- Punti d'appoggio: Rifugio Biella
- Note: Supergiro con bivacco in vetta sulla cima per eccellenza delle Dolomiti di Braies in un giro ad anello che circumnaviga il massiccio principale del sottogruppo.


Partiamo (io, Andrea e Mauro) supercarichi dall’affollato lago di Braies direzione sud est opposta alla via normale. La Croda strapiomba sul lago riflettendosi in tutta la sua maestosità. Tappa ad una malga per il pranzo e il maltempo, che x quel weekend assedia tutto l’arco alpino, arriva con una bella sguazzata, ma noi temerari partiamo sotto la pioggia con i nostri zainoni in direzione del ripido vajo che porta alla prima forcella (Riciogion) del nostro itinierario. L’ambiente da boscoso diventa alpino e il percorso a cerchio porta al rifugio Biello, roccaforte ai piedi della croda. Il tramonto si avvicina e il ritardo accumulato dai soliti imprevisti la fa da padrone. Decidiamo di salire consapevoli che la via piu tecnica è proprio quella che ci aspetta. Ci sono passaggi di I in zone friabili e due tratti attrezzati banali. Il buio sopraggiunge e non vediamo la vetta anche se il gps ci dice che è vicina. Optiamo per una cengetta dove bivaccare e goderci la cima all’alba. Sacchi a pelo e lanterno e un cielo che dopo un’altra breve sguazzata ci regala una via lattea meravigliosa. Sensazioni ed emozioni uniche dormire sotto un cielo stellato, l’orizzonte bordato di arancione che disegna le cime e circondati da temporali. Mauro per la stanchezza e io per le birre prendiamo sonno mentre Andrea si gode tutta la notte lo spettacolo sopra le nostre teste. La mattina albeggia e vediamo la croce di vetta a vent minuti da noi. Partiamo, davanti a noi alcuni austriaci che la sera prima avevano rinunciato alla salita. Alla cima si arriva senza difficoltà e lo spettacolo è impagabile. Scendiamo al rifugio dove colazioniamo e poi al lago per la via normale con una folla di gente in salita. Una volta nella vita, provate a bivaccare in vetta, non ve ne pentirete. 

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