lunedì 12 agosto 2019

CIMA CORNETTO DI FOLGARIA, SECONDA CIMA, TERZA CIMA, BECCO DI FILADONNA, CIMA VIGOLANA (19/06/2019)

CIMA CORNETTO DI FOLGARIA, SECONDA CIMA, TERZA CIMA, BECCO DI FILADONNA, CIMA VIGOLANA   (19/06/2019)
Regione:Trentino, Trento
Gruppo:Prealpi Venete, Altopiano Vigolana 
Elevazione: 2150m 
-Tipologia:Giro ad anello con conquista delle cim
Itinerario: Da loc. La Fricca per sent.439 fino in cresta e poi prima per sent.425 alternato a traccia per tutte le cime con discesa per 442 alla Fricca
Percorso:Sentiero e traccia segnati
Percorrenza:circa 7,5h
Dislivello:1650m
Difficoltà:EE
Libro di vetta: Si (Becco di Filadonna)
Croce di vetta: Si (Becco di Filadonna)
Flora e fauna intravisti degni di nota: Scoiattoli
Densità escursionistica:Circa 10 persone
Punti d'appoggio:Rifugio Casarota
Note: Importante ascesa a 5 delle 6 cime del massiccio principale di questo gruppo montuoso dalle difficoltà escursionistiche.

Arrivo con Gerry alla Fricca, poco dopo Folgaria quando fino a due ore prima, causa temporali, si stava decidendo ancora dove andare. Lasciamo il mezzo parcheggiato nei pressi di un piccolo slargo dove è presente una fontana e alcune panchine a cavallo tra i due sentieri di andata e ritorno. Risaliamo il ripidissimo è molto faticoso sentiero 439 che in due ore, stremati dal caldo soffocante, ci porta sulla cresta N/O del monte Cornetto e viriamo a sinistra in direzione dell’omonimo monte. La salita si fa in circa 20min con qualche divertente passaggio di I grado. Sulla cima due osservatori e una bella vista della Valsugana e della Valdadige. Riprendiamo la via e al bivio prendiamo la direzione opposta che segue per traccia ben segnata tutta la cresta della montagna. Per la Seconda Cima ce una piccola deviazione che ci porta all’ometto di sommità, mentre per la Terza ci sono solo brulli mughi ad attenderci. Si parte per la regina del gruppo seguendo prima la traccia e poi il 425 con l’ambiente che da brullo inizia a farsi roccioso. Si scende e si sale in continuazione e il nostro stato fisico è ancora molto provato dalla prima parte dell’ascesa. Mangiamo un panino e ci rilassiamo un attimo per poi attaccare il Becco di Filadonna su traccia poco segnata che si scosta dal sentiero principale. La salita con passaggi divertenti sui lastroni sommitali porta alla piccola croce di vetta in marmo con libro. Poco sotto sull’antecima un enorme croce di ferro si mette in mostra su tutto il lago di Caldonazzo. La vista è spaziale. Scendiamo e dopo un po di indecisione per la stachezza e i pochi liquidi rimasti, decidiamo di salire anche la Vigolana, prima per sentiero e poi per traccia in circa mezzora arriviamo al nascostissimo (dai mughi) ometto di vetta e anche li, la vista sul lago e da togliere il fiato. Scendiamo e riprendiamo ti sentirò fino al bivio con il 442 dove iniziamo una ripida discesa in direzione del rifugio Casarotta, arrivando dopo circa un’orae un quarto dalla Vigolana. Una fetta di torta e due belle birre fresche con sguardo di acqua, saluti ai simpatici rifugisti e alla loro comunità di Alpaca che tiene compagnia agli escursionisti e in poco meno di un’ora arriviamo al parcheggio

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