mercoledì 12 luglio 2017

CIMA CASTELLAZ (30/04/2017)


CIMA CASTELLAZ (30/04/2017)

Regione: Trentino Alto Adige, Trento
Gruppo: Alpi Orientali, Pale di San Martino
Elevazione: 2333m slm
Tipologia: Conquista della vetta e ritorno
Itinerario: dal parcheggio del torrente Cismon a Passo Rolle fino alla capanna Cervino via sentiero 710, poi traccia segnata fino alla vetta e ritorno. 
Percorso: Sentiero e traccia segnata.
Percorrenza: circa 3,5h senza soste
Dislivello: 400m
Difficoltà: E
Libro di vetta: no
Croce di vetta: si
Flora e fauna intravisti degni di nota:   Nulla
Densità escursionistica: una trentina di escursionisti.
Punti d'appoggio: Capanna Cervino
Note: Solitario panettone che si erge ai piedi della Val Venegia sfidando frontalmente i colossali Mulaz, Bureloni, Vezzana e Cimon, anche in questo caso come nelle vette affrontate il giorno prima, il percorso è perlopiu corto e semplice (l'ultimo tratto è piuttosto faticoso anche d'estate) ma le condizioni nevose hanno richiesto l'utilizzo dei ramponi e sarebbero state utili le ciaspole per il tratto finale.
La bellissima giornata (abbiamo beccato gli unici due giorni di sole del periodo) ci ha permesso alla fine del giro di pranzare nell'ultimo giorno d'apertura della capanna Cervino, con una vista sulle Pale da togliere il fiato.

Oggi ho un baldo compagno di avventure, la mia lei, che per la prima volta mi accompagna in una nuova cima e, anche se il compromesso era fare il pomeriggio in spa con lei, io che odio il caldo e il vapore, devo dire che è stata molto brava ad affrontare le sue prime ramponate e l'ascesa faticosa nella parte terminale del percorso d'andata. Parcheggiamo al torrente Cismon alle 10:00 e iniziamo a scarpinare nella neve battuta arrivando in 20 minuti alla capanna, prenotiamo per il pranzo, ci ramponizziamo vista la neve gelata nella nottata e iniziamo a seguire la traccia verso la nostra cima con la gia visibilissima croce di vetta. Il sentiero sale circumnavigando il monte e a parte in alcuni tratti dove ce un leggero sprofondio, si sale bene. Alla curvona che ci toglie dalla vista la sottostante capanna e che ci lancia verso la vetta, iniziamo a sprofondare, soprattutto io molto piu pesante, fino a metà coscia. La salita è molto faticosa ma in 15 minuti arriviamo alla statua del Cristo pensante e all'imponente croce di vetta dove anzichè il libro, ce una cassetta per le offerte. Tempo per due foto e goderci le pale e io mi lancio verso nordest in 5 minuti a toccare la vera sommità del Castellaz, dove si erge un'antica e malandata croce di legno a strapiombo sulla valle; iniziamo la discesa e anche se si sprofonda in 35 minuti siamo al rifugio dove pranziamo e ci rilassiamo sulle sdraie della terrazza; altri 20 minuti e raggiungiamo l'auto al parcheggio; povero me, ora mi tocca bagno turco, sauna e bagno siberiano.
Una pensiero per chi oggi sulla montagna è rimasto..una giornata nera per l'alpinismo, dove due   scalatori sono caduti vicino al Gran Sasso e la "Swiss machine" Ueli Steck è stato trovato morto da 6 soccorritori ai piedi dell'Everest dopo un'allenamento in preparazione alla sua prossima impresa...che mai avverrà. 

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