mercoledì 28 giugno 2017

CIMA TOGNAZZA, CAVALLAZZA PICCOLA E CAVALLAZZA (29/04/2017)


CIMA TOGNAZZA, CAVALLAZZA PICCOLA E CAVALLAZZA (29/04/2017)
Regione: Trentino Alto Adige, Trento
Gruppo: Alpi Orientali, Cima d'Asta e Lagorai
Elevazione: 2324m slm (Cavallazza)
Tipologia: Conquista delle cime e ritorno
Itinerario: da Passo Rolle per traccia segnata fino alle vette e ritorno
Percorso: Traccia segnata
Percorrenza: circa 4h con soste
Dislivello: 450m
Difficoltà: EE (il percorso è perlopiu escursionistico ma tra la Cavallazza piccola e la Cavallazza ci sono alcuni tratti esposti ed attrezzati con filo metallico).
Libro di vetta: no
Croce di vetta: si (solo sulle die Cavallazza).
Flora e fauna intravisti degni di nota:   Una volpe
Densità escursionistica: un finanziere del soccorso alpino e un escursionista
Punti d'appoggio: Nessuno
Note: Percorso semplice ma affrontato nel mio caso con neve fresca affrontando la parete sud (la via normale è la est) in arrampicata ho portato la prova da E a EEA; in stagione diventa un divertente percorso sulle ultime tre cime verso nord del Lagorai.

Il weekend prenotato sulle Pale causa una forte nevicata e la chiusura degli impianti di risalita mi fa virare dai 3000 delle Pale a cime piu contenute nelle vicinanze. Parto con ottimo sole (mi accompagnerà a tratti qualche nuvolone ma senza mai infastidirmi) alle 10:30 da Fiera di Primiero dove alloggio e dopo aver costatato a San Martino che la zona di Colverde era un suicidio con la neve fresca, opto per il piano B e raggiungo Passo Rolle in 10 minuti. Parcheggio vicino alla caserma della GDF è seguo una traccia che sale vicino agli impianti di risalita dove incrocio subito un finanziere del Soccorso Alpino che scende e mi dice di aver battuto traccia e non ce tantissima neve. La neve ce è arriva oltre il mezzo metro, l'unica reale faticcaccia del percorso d'andata mi porta in 25 minuti sulla Tognazza, modesta cima poco conosciuta se non per gli impianti di risalita che portano dal Passo alla suddetta cima, poco piu in su sulla sommità dalla neve spunta un ometto di sassi. Proseguo in cresta seguendo a colpi la traccia del finanziere e a colpi delle striscie di scialpinisti; evito i laghi di Cavallazza e opto per la Cavallazza piccola tenendomi a sinistra (non pensavo di farla inizialmente ma la traccia del finanziere virava verso questa vetta); il sentiero è esposto alla parete est, bella strapiombante ma parecchi ometti e la scia lasciata dal militare mi danno fiducia, in circa un'ora, causa anche molti sprofondamenti nella neve freschissima, mi portano ai resti di un'antica croce di legno. L'attacco alla Cavallazza grande sarebbe semplice, una discesa verso la forcella e la salita per via normale, ma la discesa non ha traccia (il finanziere aveva fatto dietrofront) e i tratti attrezzati uniti alla neve coprente non mi davano fiducia. Torno allo svincolo delle due Cavallazze e inizio col GPS a seguire la traccia completamente coperta dalla neve, si sprofonda che è un piacere ma riesco a seguire alcuni tratti con neve dura che mi danno tregua, anche se ghette e goretex di  scarponi e pantaloni non riescono a non farmi inzuppare i piedi. Arrivato alla salita alla Cavallazza, mi guardo in giro e opto per scalare in ramponi e piccozza parte della parete sud (II-D) per poi agganciarmi alla via normale e raggiungere la vetta dove è presente una vecchia croce di legno con reticolato. Tempo per uno spuntino e un po di foto tra le Pale e il Lagorai ed inizio a scendere per la via normale della Cavallazza congiungendomi poi con una traccia scialpinistica, neve surriscaldata e non battuta mi fanno sfiancare sprofondando piu e piu volte. Arrivo alla macchina intorno alle 17:00 dove incrocio un'altro alpinista che stava salendo sulla mia via ma presumibilmente con bivacco da qualche parte visto lo zainone e l'ora.

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