mercoledì 11 aprile 2018

CIMA PELLER, PALON, CESTA, NANA, SASSO ROSSO, UOMO (17/10/2017)


CIMA PELLER, PALON, CESTA, NANA, SASSO ROSSO, UOMO (17/10/2017)
- Regione: Trentino Alto Adige, Trento
- Gruppo: Alpi orientali, Dolomiti di Brenta.
- Elevazione: 2645m slm
- Tipologia: Giro ad anello con conquista delle cime 
- Itinerario: dal parcheggio del Lago Dorigat per forestale fino al rif.Peller su sentiero attrezzato 337 fino a Cima Peller, poi per 336 e 336-1 e traccia non segnata al Palon di Peller, Cesta, Nana e Sasso Rosso e poi per traccia a Cima Uomo, discesa per traccia non segnata e per via libera in vallata per poi riagganciarmi a 336 e forestale fino al parcheggio
- Percorso: Sentiero segnato, traccia non sempre segnata
- Percorrenza: circa 9,5h senza soste
- Dislivello: 2240 m
- Difficoltà: EEA TD II
- Libro di vetta: Si (solo Sasso Rosso)
- Croce di vetta: Si (solo Peller, Nana e Sasso Rosso
- Flora e fauna intravisti degni di nota: Nulla
- Densità escursionistica: una decina di persone
- Punti d'appoggio: rifugio Peller
- Note: Epico giro tra i colori d’autunno sulle Dolomiti di Brenta settentrionali, il percorso varia da passeggiate escursionistiche a sfiancanti salite su brulle dorsali, passaggi alpinistici su roccia e tratti attrezzati. Il giro ovviamente non è per tutti, almeno fino al passo della Nana dove parte la salita per Cima Cesta dove è richiesta assenza di vertigini e passo fermo e poi al Sasso Rosso e Cima Uomo dove qui è necessaria buona tecnica alpinistica e sangue freddo.

Indeciso su come utilizzare l’ultimo probabile giorno buono della stagione, scelgo l’estremo nord del Brenta (non estressimissimo visto che il limite è il passo del Grostè). Arrivo a Cles e risalgo verso il rifugio Peller per un’interminabile forestale (scoscesa e sterrata nel tratto finale) parcheggiando nei pressi del laghetto Dorigat. L’ambiente alpestre aggiunto alle cromie e il clima autunnale sono uno spettacolo. Risalgo il sentiero raggiungendo il bel rifugio Peller in 10 minuti e attacco il ripido e faticoso 337 in mezzo al bosco fino al bivio che a destra prosegue sereno verso la vetta e a sinistra attacca la ferrata. Avendo portato con me l’attrezzatura mi dirigo verso la via ferrata e con profonda delusione riscontro che si tratta di una scaletta di ferro su cengia leggermente esposta e un tratto ferrato di 20m che risale delle ripide rocce, mai esposte e mai complicate. Terminata la ferrata ce un altro bivio che a sinistra porta alla bassa anticima del Peller dove staziona la croce di vetta. Io opto per la via a destra dove in 5 minuti arrivo alla sommità erbosa con segnale trigonometrico del Peller. Vista spaziale su Ortles, Presanella, Brenta e tutte le dolomiti dal Latemar alle Pale. Scendo per ripidissima tratta dalla cresta nordovest e percorro il sentiero che si apre sulla valle circondata dalle mie mete di oggi. Punto in direzione passo della Nana per affrontare la seconda cima di oggi, la Cesta, ma noto sulla mia sinistra il Palon, una brulla montagna senza vie di salita con un discretamente docile versante sud. Decido di attaccare la dorsale su ripidissimo prato a tratti roccioso. Noto rare tracce di salita, sicura meta di scialpinisti, raggiungendo sfiancato la cresta e per facile arrampicata la rocciosa sommità dove è presente un piccolo ometto che conferma che la cima non era vergine. Scendo sempre per ripidissima dorsale e riprendo la 336 fino al passo della Nana dove vedo una coppia di escursionisti rientrare per la troppa ripidità di salita. Dal passo (ove è presente un grosso masso con una statua di un Cristo in metallo) parte la ripida cresta di Cima Cesta, non facilmente individuabile in attacco (infatto io non trovandola per metà ho risalito la parete nord in II grado), per poi risalirla per esile cengia fino alla nuda sommità e poi proseguendo sempre per fievole traccia su cresta con passaggi molto esposti su mai estremamente stretta cresta fino a Cima Nana dove mi riposo un po sotto la croce. Mi aspetta ora la cima più ardua per nomea, il Sasso Rosso. Scendo la cresta ovest di cima Nana per ripidissimo e stretto (molto esposto) sentiero fino alla sella che divide i due monti, da qui parte una discreta traccia con qualche ometto che sale su cresta con passaggi di I+ fino ad un salto roccioso che divide la cresta spaccata. Qui il salto è di meno di un metro ma il crepaccio sotto fa comunque sgomento. Superato questo tratto si arriva in pochi minuti alla piccola croce di vetta del Sasso Rosso. Sopra un alpinista mi dice che dalla dorsale est (da dove lui è salito)la via ha due punti molto estremi. Subito me ne sbatto, io per Cima Uomo devo scendere da una presunta traccia su uno
Spigolo a nord, ma poi, accertato che lo spigolo non esiste piu inizio a preoccuparmi. Scendo per la via di salita dell’alpinista su ottima traccia erbosa, poi peró iniziano ad esserci tratti rocciosi intricati, franosi e la cresta si fa sempre piu tagliente tra parete nord e sud, una peggio dell’altra. Il primo tratto è una disarrampicata con passaggi su esposizione piuttosto severa. Il secondo passaggio, molto tecnico, pericoloso (se possibile legarsi almeno in conserva) chiede di disarrampicare su una cengia di 20cm esposta al baratro nord attaccandosi ad un grosso masso di dubbia tenuta. Beh, non vi dico come l’ho fatto che è meglio che non si sappia, ma lo supero. Qualche breve passaggio su roccia e poi per cresta semplice a cima Uomo dove il panorama come sulla prima vetta solo che a deliziare il tutto ce un tramonto mozzafiato.
Il tempo stringe e per ovviare l’imbrunire deciso di tagliare per un evidente traccia su rossi detriti dalla sella tra cima Uomo e Sasso Rosso. Arrivato a valle proseguo libero per la desertica steppa riagganciandomi al sentiero 336 al passo della Nana. Crepuscolo rosso sulle dolomiti, cose inspiegabili a parole. Al bivio dalla discesa al Peller (ad una grossa malga) viro a destra costeggiando il monte passando sotto la croce del Peller e arrivando col frontalino al parcheggio.

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