sabato 10 dicembre 2016

CIMA CADRIA (11/11/16)


CIMA CADRIA (11/11/16)

Regione: Trentino alto Adige, Trento
Gruppo: Prealpi - Prealpi Gardesane Bresciane - Alpi di Ledro. 
Elevazione: 2254m slm
Tipologia: percorso ad anello con conquista della cima.
Itinerario: da Lenzumo (Tn) attraverso sentiero 459bis fino a Malga Vies, poi 459 fino a Malga Candria, 423 fino a Cima Candria, ritorno a ritroso fino a malda Vies e poi 423 fino all'ex Centrale, poi strada provinciale fino a Lenzumo.
Percorso: Sentiero e traccia segnata
Percorrenza: 8,5h senza soste
Dislivello: 1384m (2768m totali)
Difficoltà: EE
Libro di vetta: si (firmato)
Croce di vetta: si
Flora e fauna intravisti degni di nota:  4 camosci
Densità escursionistica: nessuno
Punti d'appoggio: Nessuno
Note: Lungo ed impegnativo giro sulle Alpi di Ledro, io personalmente ho scelto un giro molto più lungo (ma piu suggestivo) della classica via normale, il sentiero 459b allunga di quasi due ore la via normale che parte dalla ex centrale elettrica che io ho fatto al ritorno. L'ascesa alla cima è un percorso alpinistico per escursionisti esperti, non è da sottovalutare; il percorso ricalca quello creato dall'esercito durante la grande guerra per creare delle postazioni di artiglieria sulle 4 punte del Cadria, soprattutto mentre ci si avvicina alla strapiombante vetta il percorso diventa completamente attrezzato con cavi metallici e fittoni (consigliabile il set da via ferrata).

Nonostante la stagione sia praticamente terminata, non voglio mollare la presa e dopo essermi iscritto ad una prova in palestra da arrampicata che effettuerò tra cinque giorni per imparare qualcosa di concreto con corde e moschettoni in attesa della primavera, oggi volevo nuovamente montagna; inizialmente volevo dirigermi verso il Ghez, ma le quasi 10 ore di percorso segnalate su altre relazioni e il fatto che non abbia una traccia nella parte finale dell'ascesa mi ha lasciato molto perplesso in quanto la neve poteva confondermi e buttarmi fuori strada, rovinandomi la giornata!
Opto allora per il Geometra, soprannome della gigante delle Alpi di Ledro, il Cadria. A dire la verità questa cima era in cantiere da tempo ma l'ho sempre rimandata perché non ho mai trovato relazioni esaurienti per farmi intraprendere il percorso e soprattutto motivarmi ad un dislivello così importante da affrontare. Parto di buon ora da casa e arrivo alle 8:30 a Lenzumo, 200 m superato il cartello di ingresso al paese vedo le indicazioni per il sentiero 459b e quindi svolto a sinistra salendo per 200 m parcheggiando in un ranch. Da lì parte il sentiero che inizia ripido in mezzo al bosco, dopo circa un'ora inizia a farmi compagnia la neve, erano previste precipitazioni e nuvole ma pareva fosse acqua fino a poche ore prima della partenza.
Arrivo alla Bochet de Zori dopo un sali e scendi fastidioso, viro verso il monte Vies e omonima malga e in altre 2,5h vi arrivo sotto una neve battente,  Durante il percorso l'occhio cade sulle numerose testimonianze di residuati bellici di cui queste montagne sono state teatro ormai un secolo fa… dalle cannoniere, alle fucilieri, alle cucine ed infine alle trincee. Salgo scegliendo la direttissima alla rotabile fino a malga Cadria, la neve va e viene ma il freddo in quota inizia a farsi sentire e in distanza si nota già la croce di vetta della nostra destinazione, a guardarla da sotto la cima sembra irraggiungibile. Pranzo e noto che lì vicino ci sono dei resti di un cimitero austriaco, vado a fargli onore con una visita e poi mi metto sul sentiero 423 che inizia a solcare le quattro dorsali del Cadria; il percorso è praticamente lo stesso scavato dagli alpini durante il 15/18, anche qui si rimane affascinati dalle gallerie e dalle postazioni militari che ci fanno compagnia fino alla cima.
La neve di oggi più quella caduta nei giorni scorsi mi fa pentire di non essermi portato dietro attrezzatura più specifica, guardo la croce e la vedo sempre più impervia e irraggiungibile, sono quasi tentato di lasciar stare la conquista visto il pericolo ma delle impronte umane sulla neve risalenti presumibilmente al giorno prima mi fanno prendere fiducia e inizio a seguirle; la terza ed ultima anticima mi accoglie con una bufera di neve che non auguro a nessuno in una condizione di instabilità su delle cenge così spioventi, fortunatamente inizia un bel percorso attrezzato con cavo metallico dalla quale non mi stacco fino all'arrivo, la vetta del Geometra è a pochi passi e finalmente si riesce a comprendere l'intricato percorso che porta alla croce, cosa che fino a qualche minuto prima era incomprensibile e mostrava questa cima come irraggiungibile.
Firma della libro nascosto all'interno di un capitello sulla sommità, poco più in basso umile ma imponente è presente una croce di legno; tempo per due foto e inizio la discesa visto che il sole inizia già a calare da un po'. Percorso a ritroso seguendo però la carrozzabile, molto più semplice e tenera per le mie già provate e ginocchia; arrivato a malga Vies mi farebbe gola salire l'omonimo monte, ma purtroppo serve un'ora e mezza che non ho visto che ormai il sole è già calato del tutto; prendo il 423 Che mi porta su una rotabile che arriva fino all'ex centrale elettrica, il percorso della via normale. Arrivo al parcheggio dell'auto che la notte è già calata da più di un'ora ma fortunatamente sono attrezzato con pila e coraggio!

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