mercoledì 21 dicembre 2016

CIMA CORNO DELLA PAURA (16/11/16)



CIMA CORNO DELLA PAURA (16/11/16)

Regione: Trentino Alto Adige, Trento
Gruppo: Prealpi, Prealpi Lombarde, Gruppo Baldo
Elevazione: 1518m slm
Tipologia: conquista della cima e ritorno
Itinerario: dal Castello di Avio attraverso il percorso 686 diretti fino alla cima and back
Percorso: Sentiero e traccia segnata
Percorrenza: 5h senza soste
Dislivello: 1300m (2600m totali
Difficoltà: EM
Libro di vetta: no
Croce di vetta: si (anticima)
Flora e fauna intravisti degni di nota: Tre camosci che brucavano sul vicino monte Vignola
Densità escursionistica: nessuno
Punti d'appoggio: Nessuno
Note: Cima poco conosciuta e non molto ambita, nonostante dalla val d'Adige spicchi ardita come un piccolo Cervino, la vetta è raggiungibile via strada asfaltata da Polsa, frazione di Brentonico.

Lo vedo 5 giorni fa mentre vado sul Cadria, non ci avevo mai fatto caso nonostante la A22 è la strada che faccio piu spesso per raggiungere vette; ne rimango subito catturato grazie all'alba che lo disegno come un dente aguzzo che sovrasta il castello di Avio. Giungo a Sabbionara, a 2km dall'uscita Ala/Avio e seguo le indicazioni per il castello di Avio (fate attenzione che le strade di Sabbionara sono molto strette) ove parcheggio. Da li parte il sentiero 686 che arriva al Corno della Paura, inizia ripido in mezzo al bosco fino al Maso Papaia e già si scorge l'argentea croce di vetta del Corno, dove inizia una carrozzabile che si sgancia dal sentiero per un paio di Km per poi riprenderlo sempre in una faticosa salita fino a quota 1100. Il percorso è ben segnato ma ci sono un paio di bivi che possono tratte in inganno. Superato il bosco al bivio con Piagù, il sentiero si alterna tra alberi e ghiaione fino ad arrivare in una zona erbosa che porta fino alla bocca d'Ardole a 1300 dove trovo qualche chiazza di neve, svolto a sinistra dove il segnavia indica 10 minuti alla vetta, supero baraccamenti e gallerie del 15/18 e arrivo alla fine del sentiero, di fronte a me l'impianto sciistico di Polsa e in distanza il massiccio del Baldo in tutta la sua maestosità, altri 3 minuti e arrivo alla sommità del Corno della Paura, due tavolo atrezzati con panchine, cavo metallico a proteggere dallo strapiombo, una trincea ed altri baraccamenti, riposo un po e dedico una panoramica eccezionale che raccoglie tutte le cime delle mie terre, dalla Lessinia, il Corno d'Aquilio, il Pastello, Verona, il Baldo e le sue cime e l'Altissimo, sotto di me la val d'Adige e il castello con Sabbionara.
Riparto e alla Bocca anzichè riescendere prendo momentaneamente il 687, strada alternativa e piu lunga che mi riporta al parcheggio passando dal vicino monte Vignola, arrivo in 10 minuti all'anticima del Corno dove è presente un imponente croce metallica ed un altarino ai caduti.
Il tramonto si avvicina e non posso permettermi ne un anello ne altre tappe, ritorno alla Bocca e riscendo per il 686 in due ore fino alla macchina di cui 20 minuti al buio.
Il Corno è la mia trentesima cima stagionale, direi che la stagione puó ufficialmente (non ufficiosamente) dirsi conclusa.

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