venerdì 9 giugno 2017

COSTA MEDIA DEL CAREGA


COSTA MEDIA DEL CAREGA

Approfitto della doppia festa di Pasquetta e del mio compleanno per far conoscere il Carega alla mia consorte dal punto di vista di chi lo guarda da sopra. La ragazza, addestrata dal padre escursionista, anche se non ama la montagna non disdegna qualche tirata da amalgamare al suo fitness, decide di regalarmi un escursione "non troppo impegnativa" per il mio compleanno e io ne approfitto con qualcosa di impegnativo al punto giusto.
Premetto che non tocco cime nuove anche se ne ho alcune a venti minuti da dove passeggio per non indisporre la mia compagna (anche di viaggio).
Partiamo dal Revolto di Giazza alle 8:20 con un bel soletto che da contro alle piovigginanti previsioni, purtroppo piu avanziamo e piu le nuvole arrivano dalle Tre Croci, superiamo il Pertica per la via forestale e opto per la direttissima, la via piu diretta esclusa la ferrata Poiesi per arrivare sulla cresta del Carega. Il tempo peggiora come la pazienza della mia consorte, altro che pioggerella..inizia a scendere qualche fiocco gelato e uno dei due escursionisti che ci hanno superato rientra facendo dietrofront a  pochi passi dalla Costa Media demotivando ulteriormente la mia lei. Il tempo al momento tiene per me, insisto e arrivo in cresta dove si, scende qualche fiocco e siamo in mezzo ad una nuvola ma tocchiamo la prima e gia conosciuta cima Tibet, dopo 10 minuti la conosciuta Cima Madonnina e su creste ancora nevose e probabilmente troppo affilate per le vertigini della mia lei tocchiamo l'anticima, una vetta senza nome (almeno che io sappia) che precede di 5 minuti il Fraccaroli e la sommità del Carega. Arriviamo all'obbiettivo sotto una appena spuntata bufera di neve, ci rifugiamo con altri pasquettari per un panino nel locale invernale del "Fracca" ancora chiuso. Usciamo e sotto neve battente scendiamo per la via normale di Cima Carega fino a Bocchetta Mosca, aggancio alla Campalani sempre per il 109 e poi variante che scende dritta alla forestale E7 di fronte a Malga Campobrun per poi proseguire fino al Pertica per un the caldo e al Revolto per prendere l'auto.
Percorso impegnativo per la mia giovane alpinista e un buon allenamento per me.

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