martedì 31 ottobre 2017

CIMA LASTEI E COL NUDO (19/07/2017)


CIMA LASTEI E COL NUDO  19/07/2017)
- Regione: Veneto, Belluno
- Gruppo: Prealpi Venete, Gruppo Col Nudo Cavallo
- Elevazione: 2471m slm
- Tipologia: conquista delle cime e ritorno
- Itinerario: da curva strada Stabali per sent.965 AV6 fino a c.da Scalet Alta seguendo fino a passo Valbona e poi per traccia fino alle cime con rientro a ritroso.
- Percorso: Sentiero e traccia segnata
- Percorrenza: circa 7h
- Dislivello: 1500m
- Difficoltà: EE
- Libro di vetta: si (Col Nudo)
- Croce di vetta: si (Col Nudo)
- Flora e fauna intravisti degni di nota: stambecchi
- Densità escursionistica: tre persone
- Punti d'appoggio: Nessuno 
- Note: Era in cantiere da parecchio ma è sempre stata rimandata per tre motivi, ovvero lontananza, dislivello e una tremenda cresta senza protezioni che porta alla vetta del Col Nudo, ma bisognava farla, parliamo della cima più alta delle Prealpi Venete.

Ormai per quest'estate mi sono rassegnato, sarà il mal tempo a decidere dove andare di volta in volta; l'Alpago È l'unica area dove non sono previste piogge e quindi decido di partire di buon ora per raggiungere in più di tre ore Chies d'Alpago, superando San Martino e per strada sterrata Stabali arrivando all'area pic-nic degli Alpini locali dove parcheggio e inizio a risalire il 965 in mezzo al bosco; incrocio con escursionista locale che sta scendendo dal passo di Valbona e mi dà qualche dritta. Nel bosco come promesso ci sono un paio di tratti scivolosi su roccia che richiedono l'utilizzo delle mani, supero contrada Scalet Bassa (Dove è presente anche una sorgente) e Prato il bosco inizio a risalire a prati fino ad arrivare a Scalet Alta Dove il sentiero inizia a farsi più alpestre. Aggiro la sommitw del Col Piero, una guglia erbosa non molto alta ma molto verticale, il fondo erboso e la solita sarebbe fattibile ma so che quello che mi aspetta è molto faticoso quindi decido di rimandare eventualmente al ritorno. Il sentiero prosegue ben segnato per pietraie e arrivo al passo di Valbona in 3h dove è presente un escursionista che sta attendendo il compare salito una mezz'ora prima sul nostro obiettivo. Lui non se la sente, ora è tutto coperto da una coltre di nubi bianche ma mi assicura che la famosa cresta da sotto non è assolutamente invitante. Lo invito a salire con me ma lui non se la sente e quindi inizio la salita per traccia in direzione di cima Lastei. L'ascesa ovviamente e faticosa ma riesco comunque ad arrivare in tempi discreti e immerso sempre deve nubi alla sommità nuda di Cima Lastei incrociando anche l'altro escursionista che mi dà qualche dritta per rassicurandomi che non è nulla di impossibile quello che mi aspetta dandomi qualche dritta tecnica. L'ambiente cambia completamente e dei prati a cui era abituato inizia un vero ambiente lunare dove inizio a scorgere tra la foschia la cresta che divide Lastei da Col Nudo. Per arrivarci devo superare in discesa un cammino di terzo grado che riesco con la tre passi in aderenza a superare. Finalmente la famosa cresta, Che dire, effettivamente è bella affilata ma di sicuro e ben distante da lame come è la cresta del leone sul Cervino; alcuni la fanno a cavalcioni, io riesco a superarla in piedi grazie ai bastoncini telescopici. Ora ce un punto chiave, la traccia su pietraie e poco visibile se non fosse per i bolli sat, il percorso ora intuitivamente sembrerebbe dritto ma porta a salti enormi nel vuoto, l'escursionista salito mi aveva avvertito, infatti subito dopo la crestina è poco visibile un tornante secco ad S che fa perdere quota di pochi metri per poi riprendere ovviamente il sentiero in direzione della cima, fate attenzione perchè non è assolutamente intuibile. Arrivo alla base dell'ultima salita e con passaggi di primo arrivo alla piccola cima del Col Nudo dove è presente il vecchio grosso ometto e una nuova croce di vetta con libro. Riprendo fiato e le nuvole un po si sfaldano lasciando spazi a panorami sulle dolomiti bellunesi. Rimmarei in cima per ore pur di non riaffrontare il tratto che invece supero senza difficoltà e a ritroso vado verso Valbona. Inizia a tuonare, arrivo al Col Piero (che sono sfiancato e non risalgo visto anche il meteo) e tuona brutto, superato Scalet Alto inizia a grandinare secco e poi a piovere. Arrivo all'auto zuppo fradicio e con un paio di scivoloni alle spalle. 
Come conclusioni finali che dire, ovviamente la cosa è soggettiva ma a me sinceramente la crestina, forse un po' troppo pompata, ha impressionato relativamente.


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