lunedì 6 agosto 2018

CIMA CIORE E MENDERLE (14/03/2018)


CIMA CIORE E MENDERLE (14/03/2018)
- Regione: Trentino Alto Adige, Trento
- Gruppo: Piccole Dolomiti, Massiccio del Pasubio 
- Elevazione: 1541m slm (Menderle)
- Tipologia: conquista delle cime and back
- Itinerario: da Raossi per sent.135 poi per traccia militare non sempre segnata alle due cime e ritorno per la stessa via o scorciatoie sulla traccia a ricongiungersi sul 135.
- Percorso: Sentiero segnato, traccia non sempre segnata
- Percorrenza: circa 4h con soste
- Dislivello: 900m
- Difficoltà: EE I
- Libro di vetta: no
- Croce di vetta: no
- Flora e fauna intravisti degni di nota: Camosci
- Densità escursionistica: nessuno
- Punti d'appoggio: nessuno
- Note: Giro interessante dal punto di vista storico ma poco dal punto alpinitico, il tutto in ambiente poco frequentato.

L’obbiettivo di oggi era tuttaltro, ovvero tentare per l’ennesima volta di visionare, valutare e documentare i vaji che dalla Val di Piazza portano al Cherle e ai Campanili, sia per effettuare la seconda ascesa al Cherle e sia per scoprire qualcosa di piu sulla misteriosa Campanili.
Spendo due parole su questa ricognizione. Come ben ricorderete, quest’estate violai (in teoria) la vetta del Cherle, cima dimenticata sul Pasubio occidentale a ridosso di passo Lomo dove non risulta alcuna salita e sulla cima non ho notato residuati bellici; questa vetta risultava inacessibile da est, da Sud e da Nord a causa di pareti friabili, vegetazione etc. Ma lo stesso riuscii a trovare una breccia da una forcella vicino a passo Lomo profanando forse per la prima volta la vetta. Rimase cima Campanili, mostruoso bastione bicorno con pareti da sud ed est e strapiombi da nord, questultima rimane il mio ostacolo a compiere interamente le cime delle Piccole Dolomiti. Oggi dai tre vaji ho visto delle buone vie di salita, previa ottimo innevamento, sul Cherle tra questultimo e campanili, con un accesso piu lungo ma forse piu facile che dalla mia via da nordovest. Campanili invece con i sue due vaji risulta inaccessibile pure da ovest con un vajo con pendenze tra 80/90 che terminano con una parete apparentemente friabile con passaggi di 5 e, un vajo di discreta pendenza 70/75 ma che termina su una parete con passaggi di 5 e una cresta con almeno tre tiri minimo di 4+. Al parcheggio a Raossi peró, riguardando la montagna prima di rassegnarmi noto un ottima dorsale che parte dalla sella del gia toccato monte Stadel e che probabilmente si puo raggiunge dalla traccia per la via normale a questultimo, quindi la speranza ce ancora.
Tornando all’escursione di oggi mi porto a Raossi e percorro la strada in direzione pian delle Fugazze poco prima della fine delle paese a sinistra imbocco il sentiero 135. Sentiero parte su strada asfaltata e poi su ottimo sentiero prosegue dritto in direzione della Lora. Più volte mi fermo per fotografare e documentare i vaji di cui scrivevo poco fa. Dopo il Primo giro di tornati a zig-zag noto un vajo colmo di resti bellici ricordo improvvisamente che sulla mia sinistra ci sono alcune cime di bassa elevazione non segnate sulla maggior parte delle carte alpinistiche. Inizio a risalire il vallone incontrando sempre più resti bellici, fogliame e legno aggiunti al terreno fangoso di certo non aiutano la faticosa salita. Resta sicuro che questo vallone era utilizzato dai militari per raggiungere le postazioni situate sulle 4 piccole cime meta di oggi. Raggiungo le prime due elevazioni  iniziali della dorsale chiamate Basso ed Alto ma che alpinisticamente parlando non sono cime ma spalle di cima Ciore; queste due sono facilmente raggiungibili per resti di traccia militare direttamente dalla cresta e sopra si notano sentieri e resti di trincea. Costruisco due ometti su ambo le sommità. Mi dirigo verso le due cime successive nonché le uniche considerabili con questo aggettivo. Anche queste si raggiungono per cresta sempre attraverso reti di traccia, su Ciore ce un vecchio ometto e molti resti bellici, su Menderle, piu rocciosa devo usare le mani e fare attenzione poi mentre disarrampico dalla stessa via. Sulla cima oltre all’ometto ce un albero con uno straccio rosso, forse un maglione, di sicuro qualcosa di recente. Riscendo per uno dei tanti valloni al 135 e poi al parcheggio aggiungendo altre due cime che non avrei mai pensato di fare e che mi hanno portato ad un ottimo punto di osservazione per eventuali salite sulle vette del Pasubio occidentale.

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