lunedì 6 agosto 2018

CIMA PIAGÙ E DOSSOLI (27/03/2018)


CIMA PIAGÙ E DOSSOLI  (27/03/2018)
- Regione: Trentino Alto Adige, Trento
- Gruppo: Prealpi Lombarde, gruppo Baldo  
- Elevazione: 1328m slm (Dossoli)
- Tipologia:conquista delle cime and back
- Itinerario: da bivio sp 208 valle dei Molini con Malga Piagù per forestale prima e traccia poi fino a punta Piagù e ritorno, poi con auto fino a malga Dossoli (sp208 tornante 8) parcheggio e salgo a cima Dossoli e ritorno.
- Percorso: Sentiero segnato, traccia non sempre segnata
- Percorrenza: circa 5h complessive
- Dislivello: 700m circa
- Difficoltà: E
- Libro di vetta: no
- Croce di vetta: Si (ambo le cime)
- Flora e fauna intravisti degni di nota: nulla
- Densità escursionistica: nessuno
- Punti d'appoggio: Piagù (centro sociale operazione Mato Grosso
- Note: Tutto era partito con il fare un po di allenamento, visionare da nord un possibile bivacco per il prossino weekend e sopratutto conquistare Pubta Piagù, vista tempo fa mentre andavo sul Cadriq e scambiata inizialmente per il Corno della Paura, poi vedi una croce di vetta sul Baldo occidentale a me sconosciuta e via di Dossoli, non soddisfatto mi sposto a San Valentino e riconquisto il Postemon.

Parto tardi da casa e arrivo alle 11:00 al bivio con Malga Piagù dopo aver risalito praticamente tutti i tornanti che da Avio portano al Baldo sulla 208. Parcheggio lungo la strada e per forestale inizio la via verso cima Piagù, stupendo cornetto visibile sulla A22 collegato per cresta Al fratello maggiore Corno della Paura; dopo qualche centinaio di metri È possibile scegliere se deviare a destra continuando per la forestale oppure prendendo la sinistra per sentiero più corto e ripido nel bosco fino alla malga sopracitata. Qui Veronesi, Patron di Calzedonia ha acquistato i terreni e messo in atto l’operazione Mato grosso (lavori socialmente utili di cui il ricavato andrà alle popolazioni andine), supero il centro e sempre per ottima traccia di sentiero arrivo in breve alla panoramica punta dove è visibile il Carega, Zugna, Lessinia e Valdadige con un colpo d’occhio veramente eccezionale. La punta non è la massima elevazione e presenta un baraccamento bellico con un piccolo ometto; la vera sommità di Piagù è poco più sopra del punto panoramico e si raggiunge con qualche breve passo fuori traccia dove si erge un altro baraccamento bellico e una arrangiata croce di vetta. Scendo per la stessa via e riprendo la macchina, avendo fatto piuttosto presto E complice la bella giornata E complice la bella giornata decido di andare verso San Valentino e rifare il Monte Postemon ma i miei occhi vengono catturati da un’imponente croce di vetta che dà su un bastione che avevo sempre sottovalutato, si tratta del Monte Dossoli. Controllo velocemente sul GPS e noto che non esiste traccia ma dalla provinciale è piuttosto semplice risalire la dorsale ovest e raggiungere la sommità quindi mi metto alla ricerca del punto più vicino, parcheggio la macchina lungo la strada e su neve cristallina risalgo la dorsale arrivando alla croce di vetta in 10 minuti. Controllando l’orologio è ancora complice lo splendido sole decido di raggiungere San Valentino per la metà che mi era prestabilito prima parcheggiando al rifugio e albergo Sole del Baldo. Nonostante sia lunedì gli impianti di risalita sono in funzione e qualche sciatore se la sta spassando alla grande, io prendo nuovamente il sentiero della pace che feci lo scorso inverno fino al punto di attacco secondo me migliore per raggiungere la sommità del Postemon su neve discreta. In circa 40 minuti risalgo la cima e la scendo sempre per traccia intuitiva. Sulla punta del Postemon oltre alla croce di vetta è presente un impianto di risalita che da Polsa porta direttamente alla sommità per permettere agli sciatori di lanciarsi giù per i valloni. Rientro dalla stessa via e mi godo una meritata birra all’albergo prima di riprendere l’auto.


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