lunedì 5 settembre 2016

CIMA PALON (26/07/16)

CIMA PALON (26/07/16)
Regione: Trentino Alto Adige Trento
Gruppo: Prealpi - Prealpi Venete - Gruppo Piccole Dolomiti
Elevazione: 2232m slm
Tipologia: Sentiero ad anello, visita dei due denti con conquista della cima.
Itinerario: da Passo Xomo, Strada delle 52 gallerie, 105, sentiero tricolore, Cima Palon, Strada degli Scarubbi, Passo Xomo. 
Percorso: Sentiero segnato
Percorrenza: 7h con una di sosta
Dislivello: 1070 (tot 2140)
Difficoltà: EM
Libro di vetta: no
Croce di vetta: si (gabbia di vetta)
Flora e fauna intravisti degni di nota: stelle alpine, ciclamini, camosci, falchi.
Densità escursionistica: media (per essere un infrasettimanale di un luogo molto frequentato) 
Punti d'appoggio: Rif.Achille Papa, Malga Campiglia.
Note: Percorso di rilevanza storica importantissima, cima modesta ma gran vista su Adamello e Carega (eccezionale), area a volte molto esposta nella strada delle gallerie verso la fine, sconsigliata ai vertiginosi; d'obbligo bastoncini e torcia, da fare in estate per la pericolosa umidità delle gallerie. 

Inutile evidenziare l'emozione di attraversare un posto così nevragilco vissuto durante la Grande Guerra (detto e ridetto su molti portali di montagna) e che ogni buon escursionista dovrebbe fare almeno una volta nella vita. Questa volta ho due compagni di viaggio, uno di lunga esperienza e uno di forte resistenza fisica, entrambi gia tarati sul 366 (gallerie) ma novizi del sentiero tricolore (105). Si arriva a Posina, vicino a Schio e si sale a Passo Xomo dove facciamo colazione e dopo un paio di km parcheggiamo l'auto (6€ il giornaliero). Parte con un ingresso cinematografico alla prima galleria, ognuna intitolata ad un'unità militare, un comandante o una regione, alcuni tratti sono abbastanza ripidi ma mai preoccupanti, anche se bastoncini telescopici (a causa della roccia viva sul suolo e l'umidità interna) e pila (a causa del buio pesto di alcune gallerie) sono indispensabili. Alcune zone sono parecchio esposte ed infatti sono recenti alcune corde metalliche fissate alla parete. Si giunge al Papa tra gallerie, cippi funebri, fiori (comprese un paio di stelle alpine) in circa 2,15h senza soste. Al Papa, imponente rifugio incastonato nel Pasubio, inizia a piovere e optiamo per pranzare, prendendo tempo per poi conquistarsi la cima. Dopo un pranzo senza infamia e senza lode, un ottima birra "cimbra" e la spilla del rifugio, il tempo migliora e anche se uno dei due compagni di viaggio appaia gia saturo, seguiamo con un piacevole fresco tre ufficiali degli alpini in sopralluogo pre-campo che si inoltrano nel 105; il percorso è ripido ma le chiacchere e le stelle alpine ci danno carica e in 40 minuti scarsi siamo alla casa del custode e dopo 5 minuti alla 53esima galleria (la Papa) e la limitrofa cima Palon con annessa gabbia di vetta, ricca di residui di reticolati, barattoli e armamenti depositati dagli escursionisti assieme ad alcuni ceri. Sulla vetta anche alcuni ometti, una tavola a mappa in pietra con le direzione delle principali catene montuose e un raro segnale trigonometrico dell'Istituto Geografico Militare. Giro veloce al dente italiano ed austriaco (a 5 minuti) e discesa verso il tricolore del sentiero delle creste in mezzo ad un suggestivo reticolato militare. Si prende nuovamente il 105 intravedendo la chiesetta commemorativa e si scende verso il Papa incrociando a meno di 20m una coppia di camosci che ci guardano curiosi; al bivio con il 366 prendiamo la strada degli Scarrubbi in piacevole discesa che diventa fastidiosa a causa della monotona lunghezza e di una pioggerella pizzicante; optiamo quindi per alcune scorciatoie segnate e con un altro avvistamento di 5/6 camosci, arriviamo ad incrociare Malga Campiglia e dopo 10 minuti il parcheggio.
Le 52 gallerie sono eccezionali, un museo a cielo aperto, ma  ovviamente arrivati al Papa senza fare il 105 fino in cima vi siete persi il 50% dell'escursione.

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