lunedì 3 settembre 2018

CIMA SASS RIGAIS (30/06/2018)



CIMA SASS RIGAIS (30/06/2018)
- Regione: Trentino Alto Adige, Trento
- Gruppo: Dolomiti , Gruppo Puez/Odle 
- Elevazione: 3025m slm
- Tipologia: Giro ad anello con conquista della cima
- Itinerario: Da Col Raiser per il rif.Firenze, sent.13 e traccia per ferrata Sass Rigais fino alla vetta con rientro da sudest fino al sent.13 e Col Raiser.
- Percorso: Sentiero segnato, traccia segnata
- Percorrenza: circa 8h senza soste
- Dislivello: 1000m
- Difficoltà: EEA
- Libro di vetta: Si
- Croce di vetta: Si
- Flora e fauna intravisti degni di nota: Caprioli e marmotte
- Densità escursionistica: altissima
- Punti d'appoggio: Rif. Col Raiser, Rif.Firenze.
- Note: Spettacolare ambiente alpino in una vallata circondata da una muraglia di Dolomia. La ferrata non è particolarmente tecnica ma richiede passo fermo in quanto esposta e in alcuni punti critici nom attrezzata, inoltre richiede buon allenamento e forza di braccia in alcuni tratti.


Partenza con Andrea alle 6:00 da Verona con arrivo alle 8:30 a S.Cristina in ottima giornata, salita a Col Raiser (20€ la funivia, 3,5€ il parcheggio) e partenza a monte alle 8:50 per sentiero affollato in direzione prima Rif.Firenze e poi passo della Piera. Subito spuntano le Odle in tutto il loro fascino, osservate dal Sella e dal Sassolungo. Il sentiero è in falsopiano piacevole fino al passo dove termina e parte una buona traccia a bolli rossi che risale il vallone ghiaioso e faticoso che separa le due gemelle Sass Rigais e Furchetta. Il vallone mi è fatale e una folata di vento gelido mi stronca lo stomaco compromettendo parte della salita e tutta la discesa. Arrivati alla forcella che separa le due cime con una strapiombante parete sotto, si vira a sinistra dove con passi di I si arriva all’attacco della ferrata. La ferrata è ben solida come la roccia e si alterna a tratti attrezzati ad altri che non superano mai il II grado. La via seppur ben attrezzata e mai estremamente tecnica non è da sottovalutare sia per la discreta esposizione e sia per lo sforzo fisico. A 30m dalla cima il mio stomaco si ribalta e arrivo alla croce a stenti. Vista spaziale su tutte le Dolomiti a nord. Scendiamo per l’area ferrata di sudest dove in cresta le vertigini sono messe alla prova. Il traffico è estenuante e tocca spesso sostare un po per il flusso di gente e un po per il mio stomaco. La Furchetta, completamente desolata, fa quasi invidia (salita non attrezzata con passi di III). La ferrata prosegue fino ai prati della Piera e poi rientriamo a ritroso a Col Raiser per la meritata birra.

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